SCIENZA

Variante inglese Covid: tutto quello che sappiamo e c’è da sapere

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Negli ultimi giorni si parla sempre più spesso della variante inglese del Covid, identificata per la prima volta in Gran Bretagna negli ultimi mesi del 2020 e caratterizzata da un grado di contagiosità nettamente superiore rispetto al ceppo tradizionale del virus. Purtroppo la variante inglese del Covid ha raggiunto numerosi Paesi nell’ultimo periodo: ad oggi se ne contano 33 e l’Italia è compresa nella lista. Fortunatamente, secondo gli studi effettuati fino ad ora sembra che i vaccini Pfizer, AstraZeneca e Moderna siano efficaci anche contro questa variante: una buona notizia, che però dovrà essere confermata nelle prossime settimane.

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Quel che è certo è che la variante inglese del Covid spaventa la comunità scientifica, in quanto appare più contagiosa ma anche, probabilmente, più pericolosa rispetto a quella tradizionale. Vediamo nel dettaglio quali sono le cose che sappiamo per certo ad oggi su questa variante: quali sono i sintomi per riconoscerla e qual è l’attuale situazione in Italia.

Variante inglese Covid: di cosa si tratta

Quella che viene definita variante inglese del Covid-19, è una variante del virus che è comparsa per la prima volta in Gran Bretagna ma che ormai si è diffusa in moltissimi Paesi. E’ caratterizzata da una serie di mutazioni del virus (23 per l’esattezza, 14 delle quali localizzate sulla proteina Spike) che la rendono differente, anche se solo per certi aspetti, dalla forma più conosciuta che abbiamo combattuto nell’ultimo anno.

Quanto è pericolosa la variante inglese del Covid

La principale caratteristica della variante inglese è che presenta un grado di contagiosità nettamente superiore rispetto al virus classico, il che la rende inevitabilmente più pericolosa. E’ infatti normale che, aumentando il rischio di contagio, aumenti anche l’ospedalizzazione con tutte le conseguenze che ne derivano.

Per quanto riguarda la letalità, ad oggi non ci sono sufficienti studi per dimostrare che la variante inglese del Covid sia più pericolosa. Alcuni studi non definitivi condotti in Gran Bretagna tuttavia hanno messo in luce quanto questa variante sia collegata ad una maggiore ospedalizzazione e ad un maggior numero di casi gravi, che portano alla morte. Non è ancora noto il motivo di ciò, anche se gli esperti ipotizzano sia dovuto alla carica virale più alta che caratterizza i positivi a questa variante.

I sintomi della variante inglese

In molti si chiedono come sia possibile riconoscere la variante inglese del Covid, ma purtroppo la si può identificare esclusivamente mediante analisi approfondite. I sintomi infatti sono i medesimi della variante tradizionale, dunque non è possibile riconoscere quella inglese dalla semplice osservazione della sintomatologia.

La variante inglese del Covid in Italia

La situazione in Italia non si può dire delle migliori, purtroppo. La variante inglese infatti è ormai diffusa in gran parte della Penisola anche se i maggiori focolai sono stati registrati in Umbria, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Puglia e Molise. Nelle altre regioni sono stati evidenziati alcuni casi, ma più isolati rispetto a queste regioni. Purtroppo però, vista la sua elevata contagiosit, è probabile che tra qualche settimana la situazione peggiori anche in Italia.

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