Il ruolo di datore di lavoro e operatori: tra DPI e formazione obbligatoria

Quello di rischio sul posto di lavoro è un concetto ampio e complesso, nel quale rientrano variabili diverse. Tra queste c’è anche il buonsenso dell’operatore, cui spetta infatti il compito di mettere in pratica la sua abilità professionale per evitare i pericoli. Dovrà comunque anche tenere conto delle indicazioni specifiche ricevute nell’ambito della formazione obbligatoria. Nel nostro Paese il Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta il principale punto di riferimento normativo relativamente all’antinfortunistica. Al centro dell’attenzione ci sono sostanzialmente due soggetti, ovvero il lavoratore e il datore di lavoro. Nella prima categoria rientrano tutti coloro che, a prescindere dal tipo di inquadramento contrattuale, svolgono una certa mansione specifica per un’azienda.

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Ciascun operatore, nello svolgimento delle attività di lavoro, si prende cura della sua sicurezza così come della salute delle persone che gli gravitano intorno (è responsabile cioè delle sue azioni/omissioni e dei loro possibili effetti). Le mansioni vengono svolte da ciascuno in base alle istruzioni ricevute in ambito formativo, ai mezzi che il datore di lavoro ha provveduto a fornire e – naturalmente – alla professionalità della persona. Per quanto riguarda il datore di lavoro, si tratta della persona titolare del rapporto contrattuale con i singoli operatori ma anche di chi gestisce gli aspetti economici o comunque detiene il potere decisionale ed organizzativo in azienda.

Si occupa di valutare i possibili rischi nell’area di lavoro e sul cantiere, indicando i dispositivi di sicurezza di cui gli operatori devono essere dotati. Ha inoltre l’obbligo di mettere a disposizione i mezzi necessari per portare a termine il lavoro e, soprattutto, deve offrire una corretta formazione a coloro che operano per la sua impresa. Al centro di tutto si pone il concetto di antinfortunistica, con le sue sfaccettature.

Macchine da lavoro tipiche e potenziali rischi da scongiurare

Tra le macchine da lavoro di più frequente utilizzo, presenti sui cantieri ma non solo, è corretto indicare muletti e carrelli elevatori. Proviamo a osservare e indicare quali sono i possibili rischi connessi al loro impiego e come fare per evitare incidenti. Tutto ciò naturalmente tenendo presente che, per questa come per qualsiasi mansione, sono sempre previsti specifici DPI (ovvero dispositivi di protezione individuale) a tutela dell’integrità fisica dell’operatore. Si possono indicare alcuni rischi specifici relativamente all’utilizzo di simili macchinari, ovvero schiacciamento degli arti, ribaltamento e rischio elettrico. Le situazioni più pericolose si creano non soltanto per il particolare stato in cui può trovarsi il fondo stradale ma anche per una scorretta disposizione del carico o l’eccessiva velocità nella guida del mezzo.

L’efficienza del carrello o del muletto dipende anche dal buon senso dell’operatore: occorre monitorare il livello di usura del mezzo, segnalando eventuali malfunzionamenti direttamente al datore di lavoro o alla persona nominata allo scopo. Quanto ai DPI specifici da utilizzare in primis va indicato il casco, che servirà a proteggere dall’eventuale caduta di carichi pesanti, assieme alle scarpe antinfortunistiche che potranno prevenire i casi di schiacciamento degli arti. I guanti da lavoro rappresentano l’Abc quando occorre maneggiare materiale pericoloso. Nell’uso di carrelli e muletti (e attrezzature connesse) bisogna sempre attenersi alle indicazioni fornite dal costruttore, consultando se necessario il libretto per uso e manutenzione (rispettando le portate indicate).

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